16 marzo 2010

IL PROPOSITORE FOLLE E IL MURO DEGLI IMBECILLI

Personaggi di questo articolo sono il propositore folle, le sue proposte e alcuni personaggi che orbitano attorno ad alcuni leader della sinistra se non addirittura alcuni di questi stessi leader maximi, quello che in sintesi nel titolo definisco il muro degli imbecilli. Ti chiederai come possa descrivere in maniera così tranchant questi signori. Per una semplice ragione. Come avrai già capito il propositore folle sono io e conoscendo ciò che ho proposto a costoro non posso che definirli il muro degli imbecilli, ma visto che fin'ora abbiamo parlato, meglio scritto di parole, ora lasciamo parlare i fatti.

IL PROPOSITORE FOLLE E L'ITALIA DEI VALORI
Si era alla vigilia delle elezioni del 2001, e Idv si presentava da sola e per la prima volta. Avendo a nausea gli altri partiti avevo fatto la scelta di votarla, comunque, a prescindere, e mi era venuta un'idea che ancora considero geniale. A Roma si candidava nella XX Circoscrizione Cesare Previti e l'idea era semplice, fare volantinaggio in tutte le chiese circoscrizionali per far capire, chiarire chi fosse il mancato ministro della giustizia proposto da Silvio B. Con bene in vista il motto del volantinaggio: “Dare a Cesare quel che è di Cesare”. A mio parere questo avrebbe avuto un forte impatto non solo sul territorio ma anche a livello nazionale e sapendo parlare poco scrivo per benino la proposta a cominciare dal titolo, appunto “Dare a............
La sede Idv allora era a piazza Vittorio e appena faccio l'atto di accennare la cosa ad un'indaffaratissima segretaria, la stessa mi dice testuale che alla gente di Previti non frega nulla. Non mi scoraggio, incomincio a leggere quello che avevo scritto, e so scrivere niente male, mi ripeto, tant'è che la signora in questione mi fa finire la lettura e poi mi fa parlare con il candidato a sindaco del comune di Roma. Parliamo per una mezz'ora di cosa fare e prima di lasciarci, sulle scale, mi dice che ci sono ancora dei posti disponibili in lista a Roma. Rifiuto e aspetto ancora oggi di essere richiamato per organizzare la mia proposta.
Alle elezioni Idv prende il 3,9% quando il quorum era del 4 e riesce a prendere con i resti solo un deputato, un tale farmacista di Varese. Quanto avrebbe portato la mia idea a livello locale e a livello nazionale? Come puoi vedere anche i decimali avrebbero fatto comodo. Tutto qui? Magari! Il farmacista di Varese e il candidato sindaco di Roma, il lunedì dell'elezioni chiedono entrambi di poter entrare in Forza Italia. Ovviamente nessuno ha chiesto scusa agli elettori per questi comportamenti.
IL PROPOSITORE FOLLE E ROMANO PRODI.
Si era alla vigilia delle elezioni del 2006, mi sembra. C'era già fissato un dibattito tra B. e Prodi. Con la solita follia che ormai è parte del mio pensiero visto che continuo a credere nell'intelligenza degli uomini, con la mia brava letterina scritta, bene, bene, perchè con le parole non mi trovo poi tanto, vado nella sede del comitato per Prodi che neanche a farlo apposta se non vado errato era allora nella stessa strada di Forza Italia, via dell'Umiltà. Il tenore della lettera era grosso modo questo. Il sogno di ogni leader politico è sbugiardare pubblicamente l'avversario, figuriamoci se questo accade in televisione. Nella lettera consigliavo di portare il discorso su Contrada e Pannella che lo difendeva e davo questo preciso consiglio: “Considerando come si comporta il signore in questione (il B.) di fronte a queste affermazioni, sono portato a pensare che il nostro negherà anche l'evidenza di quanto precedentemente asserito, per questo la consiglio di portarsi il giornale di proprietà del fratello per smentirlo in maniera plateale”.
A quella trasmissione fu paradossalmente il Berlusconi a entrare nel merito del caso Contrada,. Pensai: “E' fatta!”, ma da Romano Prodi solo un silenzio imbarazzato. Non bastò una telefonata al mio amico Luigi per farmi sbollire un violento attacco di rabbia. Per la cronaca il Prodi vinse le lezioni con 25.000 ridicoli elettori in più. Vorrei chiedere a qualche testa d'uovo, di quelle che vengono pagate profumatamente per far sbagliare il proprio candidato quanto vale un consiglio gratuito che ti permetta di sbugiardare in pubblico il tuo avversario. Non hai capito, caro lettore fantasma, non in soldi, in voti in più. La risicata vittoria di Prodi crea le basi del fallimento del suo governo.
IL PROPOSITORE FOLLE E EMMA BONINO
Altra lettera, altra corsa. Magari fosse una lettera sola, questa volta. Un diluvio di lettere, in italiano e una pure una in dialetto. La prima al comitato elettorale di Emma Bonino. In sintesi dato i precedenti me la prendo sempre con i sagrati delle chiese. Ritengo che in un clima di quasi parità saranno proprio gli elettori cattolici a fare la differenza e proprio usando argomenti cristiani la radicale Bonino può vincere. Mi hai risposto tu? Vado di persona al partito radicale dove un certo Diego mi sta a sentire quando parlo ancora di sagrati delle chiese nel Lazio e delle case della Polverini , ma comprendo che sono preoccupati per le liste e uno sciopero della fame nell'aria.
Un inciso sulla signora in questione, la Polverini. Comprare case a prezzi bassissimi può essere fatto senza raggiri, in maniera legale. Il problema è che quando il caso in questione è sollevato, non ce la si può cavare con una denuncia per tacitare gli scomodi. Chi aspira a posti di rilievo deve avere un atteggiamento specchiato e chiarire tutto gli apparenti lati scuri sperando, per lei in questo caso, di aver fatto le cose in regola. Resta il fatto che se fosse sollevata la cosa degli appartamenti e magari non chiarita potrebbe costare la vittoria alla Polverini e forse per questo che non creano il caso. Un dubbio mi coglie, come spesso ultimamente. Ma questi vogliono vincere?

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