27 luglio 2013

(47) DISASTRO FERROVIARIO IN SPAGNA. IL COGLIONE SINGOLO E IL COMPLESSO DEI COGLIONI.

 Luglio (47)
Introduzione alla lettura
 26/07/13



    Ve li ricordate i treni ciuf ciuf con i loro due bravi macchinisti, il capo e il vice, a guidarli mentre incedevano lenti lenti, guardando, controllando la strada ferrata non con due ma con quattro occhi? Noo! Peccato.

Poi arriva il progresso, quello finto, che permette a schiere di scimmie umane di usare la tecnologia senza comprenderla, senza capirne anche la potenziale pericolosità e allora via con i treni che vanno a mille a l’ora e, a cascata, tutti i ragionamenti che  solo i coglioni con scarsa dimestichezza con le tecnologie riescono a fare.

    L’alta velocità viene messa in mano a degli imbecilli criminali che non comprendono minimamente il pericolo di quei giocattoli lanciati a tutto gas. Usare dei computer  per impedire all’idiota di turno di sfidare le  leggi della fisica ed obbligarlo ad andare ad ottanta e non a duecento, quando questo è pericoloso per la vita dei passeggeri, evidentemente non si può. Così  visto che a Madrid si arriva in due ore  e mezza e non più in 10, perché ancora due macchinisti? Per risparmiare via il vice e dei computer che possano controllare al limite le bravate del cocainomane di turno,  o solo adrenalinico coglione, che a tempo perso conduce treni, neanche l’ombra, e il disastro prima o poi sarà servito. Come purtroppo è stato.
                
                                                         paolosenzabandiere


23 luglio 2013

(46) MA UNA MANIFESTAZIONE A ROMA CONTRO QUESTA IGNOMINIA, NO?

 Luglio (46)
 Introduzione alla lettura
 21/07/13




UNA BAMBINA DI 6 ANNI CONSEGNATA NELLA MANI DI UN DITTATORE E GLI ALTRI. IL POPOLO DELLE LIBERTA’, GLI EREDI DEI PARTIGIANI E LE SIGNORE DELLE “BATTAGLIE CIVILI”.

 

    Certo grande invenzione il popolo delle libertà, evidentemente libertà personali e per pochi eletti, grande invenzione il piddì, partito democratico per antonomasia, quella democrazia per cui migliaia di giovani, oltre sessant’anni fa, hanno messo a repentaglio, dato, la loro vita, e per finire grande invenzione il piccolo partito radicale delle libertà civili.

 

     Libertà personali, democrazia, diritti civili, bla bla bla, in nessuno di questi paroloni c’è scritto che non si può consegnare una madre e una ragazzina di sei anni ad un dittatore che saprà bene come utilizzarle, da ostaggio, e quindi che cosa volete? Bla bla bla.

 

     Un ministro degli esteri che non viene neanche interrogato su quanto richiesto dall’ambasciatore kazako, un ministro degli Interni che delega al proprio capo gabinetto e a semplici funzionari di polizia un caso che in alcun modo avrebbe dovuto lasciare loro, considerando che in Europa nessuno consegna al Kazakistan nessuno, anche quando si tratta di criminali accertati, sapendolo uno stato che  pratica la tortura.

 

     Eppure il popolo delle libertà (personali per pochi) si è stretto a corte nella strenua difesa del loro eroe, il piddì dei partigiani lo ha difeso a spada tratta e la ministro Bonino, quella delle libertà personali gli ha stretto pure la mano dopo che il Senato gli aveva negato la sfiducia.

 

     La casta più unita che mai a difesa del loro potere, del loro governo, con sempre in bocca la loro falsa, ignobile, truffaldina libertà, che permette lo stato di cattività per una bambina di sei anni.

 

                                                          paolosenzabandiere

           

 

20 luglio 2013

(45) IN ITALIA C’E’ UN AMBASCIATORE CHE PARLA CON I POLIZIOTTI MA CON I MINISTRI MAI.

Luglio (45)
Introduzione alla lettura
19/07/13





     Cari Alfano e Bonino in questo momento di grande incertezza voglio mettere a fuoco il perché, a mio parere, sarebbero corrette le vostre dimissioni.

    Voi dite di non aver mai parlato con l’ambasciatore del Kazakistan e io prendo per buone le vostre spiegazioni, anche se dovete convenire che è ben strana la procedura attuata dal signor Andrian Yelemessov e ancora più strano, stando alle notizie sulla stampa, il vostro comportamento.

     Negare che l’ambasciatore vi abbia cercato, per la cattura, a suo dire di un pericoloso criminale ricercato dall’Interpol, credo che non possiate neanche voi affermarlo. Se fosse accaduto così starebbe a significare che, in presenza di un rappresentante di un altro stato, ai nostri funzionari di polizia sarebbe sfuggito il piccolo particolare di informare i  ministeri dell’Interno e degli Esteri di quanto stava accadendo, visto che prendere ordini da un rappresentante di uno stato estero, senza esserne autorizzato non è  tra i compiti di un funzionario di polizia.

     Anche i sassi sanno che un ambasciatore che ha un problema nel paese dove esplica il suo ruolo per prima cosa avverte il ministero degli Esteri, e sarà quest’ultimo, se riterrà le richieste dell’ambasciatore legittime, ad indirizzarlo presso chi ha le competenze per risolvere il problema, avendo cura di seguire ogni passo del procedimento. Essere ministro degli esteri e essere tenuto all’oscuro di tutto porterebbe, in altri paesi, alle dimissioni immediate, fosse solo per protesta del responsabile del dicastero, qui non si usa. Il ministero degli Esteri è stato by passato a favore del ministero dell’Interno? Qui sembrerebbe che almeno il capo gabinetto fosse informato sulle richieste ma sembra che ogni tentativo del funzionario di mettersi in contatto col suo responsabile apicale  dell’Interno non abbia avuto successo.

     Così è potuto accadere che dei semplici funzionari di polizia fossero messi nelle condizioni di operare nel peggiore dei modi, su richiesta di un paese che produceva notizie che si poteva tranquillamente sospettare false, trattandosi di un paese che dei diritti umani ha fatto carta straccia. Pur essendo sommersi da incombenze eccezionali il ministro degli Esteri e il ministro degli Interni della Repubblica Italiana dovrebbero sapere entrambi che nelle ex repubbliche sovietiche è d’uso appiccicare ad ogni oppositore l’etichetta di criminale per permettere ai vari governi in carica di perpetuare regimi che somigliano sempre di più, ed in peggio, al regime sovietico. Purtroppo voi questa cosa non l’avete avuta ben presente ed oggi una “pericolosa criminale e sua figlia” colpevoli soli di essere moglie e figlia di un oppositore al regime kazako sono agli arresti domiciliari in quel paese.

     Altri paesi europei, altre democrazie, quella democrazia di cui parla tanto ministra Bonino, negano l’autorizzazione all’espatrio verso  questi regimi, anche a veri e propri criminali, per il pericolo che siano sottoposti a torture, noi ci mandiamo i bambini.

     Un plauso sentito a tutti ma forte, eccezionalmente forte ai collusi del piddì e a chi li vota ancora.

                                                             paolosenzabandiere

17 luglio 2013

(44) LA GIUSTIZIA POCO PROFUMATA CHE NON ARRESTA GLI ASSASSINI

Luglio (44)
Introduzione alla lettura
17/07/13
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     Poco tempo fa un signore viene fermato dai carabinieri. Multato per girare in macchina con un solo faro incomincia a prendere a male parole il suo paese definendolo “paese di merda”. Lo fa, e questo è un paradosso, nel momento stesso che lo stato italiano, rappresentato dai due carabinieri, lo sta multando, e giustamente, perché va in giro con una macchina mezza cieca. 

 

     Ovviamente il signore di 71 si sentiva un perseguitato. In Italia non funziona nulla e questi invece di arrestare malavitosi, politici corrotti,  e bla bla bla bella se la prendono con me che vado in giro con un solo faro. Come tutti gli italioti, un po’ lo siamo tutti, visto i gravi problemi in cui versa il paese (a quante organizzazioni mafiose siamo arrivati escludendo mafia, ndrangheta, camorra e sacra corona unita?) vedere qualcuno in divisa che ci multa per aver fatto qualcosa che non avremmo dovuto fare, la riteniamo comunque una profonda ingiustizia. Punire la nostra piccola infrazione con tutto quel po’ po’ di reati….. I carabinieri non gliela passano liscia e viene denunciato e condannato in Cassazione per vilipendio alla nazione. Ma il signore in questione ha proprio torto nel sentirti un perseguitato?

 

     È di ieri la notizia che a Roma un gip non ha arrestato un signore che al telefono, con un funzionario del comune di Roma si vantava di una seri di omicidi, con la frase “ …..quelli che avemo ammazzato…..l’urtimi) per il semplice motivo che l’intercettazione di quell’utenza telefonica era stata predisposta e poi prorogata fino al 1 giugno 2013, alle ore 13,30. Purtroppo i solerti funzionari di polizia continuano ad ascoltare senza più autorizzazione e nella successiva telefonata, dalle ore 13,50 alle ore 15, dello stesso giorno, l’ammissione di cui sopra.

 

     Questa viene considerata dal gip una prova insufficiente o  inutilizzabile. Quando i tecnicismi della legge sono più forti  della stessa ricerca della giustizia! Non so se il signore del “faro cieco” abbia letto di quest’ultima notizia ma se ne fosse a conoscenza come pensate possa averla presa? Io mi sento di dire che siamo in presenza di una giustizia “profumata” d’ingiusto.

 

                                                         Paolosenzabandiere

 


    

16 luglio 2013

(43) LA LEGGE DI DARWIN E LE TEORIE DEGLI IMBECILLI.

Luglio (43)
Introduzione alla lettura
09/07/13
 

    Nella nostra vita dovremmo avere pochissime certezze e molti dubbi. Al contrario l’uomo, animale che si spaccia per intelligente, riesce a risolvere i mille dubbi che la vita gli pone capovolgendo genialmente lo stato delle cose. Così le mille strampalate teorie degli imbecilli che popolano il suo mondo diventano leggi e le poche vere leggi che dovrebbero essere evidenti, sotto gli occhi di tutti, diventano quasi “astruse teorie”. 

     La religione, in questo aiuta come non mai. Quanti combattenti per la cristianità ci sarebbero stati se non fosse stato assicurato loro il paradiso, e quanti martiri  musulmani sarebbero morti da martiri, appunto,  se non fosse stata garantita loro la vita eterna, e con 120 vergini per giunta. Avremmo certamente un mondo migliore se ogni uomo fosse conscio dell’irripetibilità della sua unica  vita e allora per i pochi furbi che campano, e alla grande, delle imbecillità dei molti imbecilli, verrebbero tempi grami. 

     Ma non è il caso che questa elite di mascalzoni si preoccupi. Ve le ricordate le dotte scimmie, così piene delle loro ridicole certezze a discettare di terra piatta, di sole che le gira intorno e perché no del sesso degli angeli, argomento questo si  celestiale!, e di tante altre belle stupidaggini! E via di tortura o fascina, o di entrambi, a chi obbiettava qualcosa, soprattutto se diceva cose vere. 

     Ma oggi il mondo è cambiato sproloquiano i senza storia che non riescono a guardare oltre il proprio naso, queste cose non accadono più, mentre pieni di altrettante ridicole certezze, maledicono verità evidenti, clamorose, che il loro meraviglioso cervello rettilineo, non riesce, non può comprendere. 

     E così in un mondo dove si potrà discutere, e inutilmente, sull’esistenza o meno di Dio per millenni, qualcuno definisce ancora una teoria quella a suo tempo fu una splendida e geniale intuizione del naturalista Charles Darwin. Quella dell’evoluzione, che era allora una teoria appunto, valida ma pur sempre teoria, è diventata nei decenni, negli oltre 150 anni dalla sua enunciazione una vera e propria legge, considerando che sono stati trovati quasi tutti gli anelli mancanti che ne supportano la veridicità. Tenerla nel limbo della teoria significa permettere ad azzeccagarbugli fomentatori di religioni assurde, di poter controbattere, con teorie antiscientifiche, ad una evidente verità. 

     Come dare stessa dignità alla legge di Darwin sull’evoluzione della specie e a coloro che spiegano la creazione del mondo con la Bibbia, mi è di difficile comprensione, considerando che quel libro racconta una brutta favola in cui tutto è stato creato in sette giorni poco più di 5700 anni fa. Un libro che per l’evidente ignoranza di chi lo ha scritto, nel senso letterale che ignorava, non racconta nulla della vera età della terra e dei dinosauri,  e cosa ancora più grave un libro a cui è stato permesso, colpevolmente, di essere alla base dell’educazione di milioni, miliardi di bambini nel corso dei secoli.

 

                                                          paolosenzabandiere

8 luglio 2013

(42) LE DOTTE SCIMMIE CHE DISATTENDONO LA COSTITUZIONE

 Luglio (42)
 Introduzione alla lettura
 05/07/13.

 

    Non ci dovrebbe essere un post più sintetico di questo. Nel titolo c’è tutto, ma siccome la stragrande maggioranza degli italioti per furbizia partigiana, per collusione partitica o per purissima, cristallina imbecillità, non comprende o non vuole comprendere l’evidenza dei fatti, mi trovo costretto  a parlarne in maniera ampia. Dicono che bisogna essere molto sintetici nello spiegare le cose ma io ritengo che esporre in maniera sintetica argomenti complessi sia nelle esclusive capacità di chi non comprende l’argomento di cui la sua bocca parla. Ed è un fenomeno molto presente nella razza umana, lo chiamano il parlar del nulla.

 

     L’offesa alla Costituzione italiana, e ad uno dei suoi articoli fondanti, è così evidente, quasi disperante, perché a disattenderla non sono solo coloro che vogliono trarne un “anticostituzionale vantaggio personale”, o farlo comunque per qualcuno a loro caro, ma anche le vestali, anche i cavalieri senza macchia e senza paura così pronti a difenderla a parole ma che poi nei fatti, colpevolmente, accettano che in un modo o nell’altro sia stravolta, accontentandosi che la forma, solo la forma sia salva.  Ovviamente  ci sono molti articoli della Costituzione che sono diasttesi ma in questo post parlo del “tristemente” famoso articolo tre della Magna Carta che così recita: “…..tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge…..”.

 

     Puntualmente c’è qualcuno che si confeziona delle leggi, per il proprio ruolo di potente, per evitare, allontanare da se, i procedimenti penali a suo carico, accampando motivazioni per le quali il suo ruolo è un ruolo diverso e, puntualmente le leggi che lui fa emanare pro domo sua, dai suoi governi, vedono l’interessamento della Corte costituzionale che interrogata sulla costituzionalità sentenzia dichiarandole poi anticostituzionali. Ma si sa che lo fa come tanti tecnici preparati, anzi preparatissimi, che vivono però sulle nuvole del  loro sapere e non scendono mai  a terra. Nessuno si accorge quindi che con questi giochini, tra legge che sospende di fatto l’operato della magistratura, interrogazione alla Corte costituzionale, istruttoria, dibattimento e sentenza, se ne vanno almeno due anni.

 

     Se moltiplichiamo il tempo perso per due leggi ad personam successive, arriviamo ad oltre quattro anni. Senza che nessun giudice,  la magistratura che interroga e la Corte costituzionale che sentenzia, abbia compreso che nel frattempo il principio costituzionale dell’uguaglianza dei cittadini davanti alle leggi se né andato a farsi fottere, visto che il suo processo, il processo del  signore in questione, nei fatti durerà molto meno di cinque anni effettivi.

 

     Questo perché a quanto detto bisogna aggiungere un altro bel problema. La carica di Presidente del Consiglio, in una magistratura che vuol combattere il reato ma che nei fatti sente molto il fascino del potere stesso, permette a questa classe politica una cosa che nella Costituzione non sta scritta in nessuna parte. Stante l’importante ruolo svolto dal Presidente del Consiglio gli si permette di rinviare i suoi processi per mesi, anni, accampando giustificazioni che hanno a che fare con il suo ruolo istituzionale. Quindi una volta non può assistere ai processi per una riunione di Governo, un’altra per un dibattito parlamentare ed un’altra ancora per rappresentare il governo e un’….. In qualsiasi paese un accusato dalla magistratura sarebbe stato costretto a dimettersi dall’incarico istituzionale, qui addirittura guide rosse e processi brevissimi.

    

      In Italia si è permesso che questi processi avessero di fatto una “prescrizione veloce” che peraltro un cittadino che voglia vedere trionfare la sua onestà, dovrebbe rifuggire come la peste e non accettare inspiegabilmente. Per comprendere l’assurdo di queste dilazioni sarebbe come se ad un imputato normale, un muratore per esempio, fosse permesso, reiteratamente, dal tribunale che lo sta giudicando, di adottare giustificazioni che ne blocchino nei fatti il processo perché un giorno deve alzare un muro, e un altro comprare mattoni o preparare il cemento, ecc..

 

     Ovviamente in un paese dove le leggi, a cominciare da quella costituzionale fossero fatte per assicurare all’imputato una giusta difesa ma anche per assicurare chi le infrange alla giustizia, avremmo regolamentato tante cosine, allungando i tempi di prescrizione per tutto il tempo perso.     Qui invece tra Dotte scimmie che usano le leggi per salvare il potente di turno e altrettanto Dotte Scimmie che parlano di giustizia e leggi senza comprendere  cosa dicono, sproloquiando su virtù taumaturgiche di una Costituzione di belle intenzioni ma di nessun costrutto, ci ritroviamo una magistratura cha anche nelle migliore intenzioni si ritrova a sancire di fatto l’ineguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. In barba ai dettami costituzionali.

 

                                                                 paolosenzabandiere

 

 

 

2 luglio 2013

(41) LE VERITA’ DI RIINA E LE VERGOGNE DEGLI ALTRI.

                                                                  Luglio (41)
                                                     Introduzione alla lettura
                                                                   02/07/13




     Ci volevano le dichiarazioni di Totò Riina per comprendere che lo stesso non era stato catturato dai carabinieri ma “consegnato ai carabinieri” da Provenzano e Ciancimino? E cosa dire dell’agenda rossa di Borsellino. Riina è un personaggio potente ma al contempo semplice. Per lui quando si cerca qualcosa la si deve chiedere a l’ultimo che l’aveva “in mano”. “L’agenda rossa di Borsellino? Chiedetela a chi aveva in mano la sua borsa”.
     Totò Riina dice anche, ed è una dichiarazione ovviamente interessata, che:  “La vera mafia  in Italia sono i magistrati ed i politici che si sono coperti tra loro scaricando ogni responsabilità sui mafiosi”. Purtroppo le sue affermazioni hanno una dose di verità.
     Totò Riina è una persona potente ma semplice e per questo arriva al cuore del problema. Solo i comportamenti collusivi presenti all’interno delle istituzioni, sommati a quei personaggi apparentemente senza macchia e senza paura che quanto meno si comportano come dei perfetti imbecilli che non si fanno mai domande, hanno permesso questo scempio della legalità e di una verità altrimenti così evidente a tutti
                                                             Paolosenzabandiere