27 febbraio 2014

(12) CRISI DI CIPRO. DALLA TRUFFA SULL’ORO ALLA TRUFFA CON I BITCOIN?

 (12)
Introduzione alla lettura
 25/02/14



 

 

Seconda parte.

 

    Sono passati pochi giorni e sono successe comunque diverse cosucce. Nel post precedente mi riferivo ad un forte rimbalzo del bitcoin sulla piattaforma di Mt.Gox, la più grossa al mondo. In quella piattaforma il bitcoin era sceso anche sotto 100, poi era ribalzato oltre 300 ed era ritornato a 135, e poi erano cessati completamente gli scambi. La piattaforma era saltata sembra per un attacco di hacker, con annesse perdite di circa 350 milioni di dollari (circa il 6% dei bitcoin mondiali). Questa è una delle spiegazioni plausibili che si danno, altre dicono che sempre la piattaforma ha sospeso gli scambi per evitare che il tentato attacco degli hacker si trasformasse in un furto vero e proprio, resta il fatto che i danni sembrano ingenti. Per una cripto moneta che si piccava di essere la cosa più sicura al mondo non è proprio il massimo, d’ora in poi si dovrà fare attenzione anche all’onestà, capacità, competenza delle piattaforme che trattano bitcoin. Per essere certi della serietà degli operatori si ricorrerà ai maghi?

 

     Non partiamo bene, ma diverse sono le obiezioni a queste monete. Alcuni argomentano sulla non fallibilità dei bitcoin con il fatto che per la loro non tracciabilità siano usati dai pusher e dalle organizzazioni malavitose. Il massimo di garanzia per una nascente moneta! Come gli stati possano permetterne l’espansione considerandone l’uso criminale che se ne può fare mi riesce difficile da comprendere.  

 

     Altrettanto difficile da comprendere è nei fatti la possibile evasione dell’Iva che in tutto il mondo è una delle tasse più consistenti. La cripto moneta con la sua segretezza lo permette  e di questo non credo sia contenti gli stati.

 

     C’è uno stato, quello cinese dove inizialmente gli scambi in bitcoin sono stati considerevoli e il boom delle cripto monete ha fatto certamente comodo al paese che voleva fare incetta di oro. Ora la banca centrale cinese si vuole contrapporre alle cripto monete e qualcuno ritiene che in questa guerra tra multinazionali desiderose di avere meno vincoli possibili e gli stati vinceranno  le prime. Io ne dubito fortemente e lo stesso attacco hacker a Mt.Gox sta a dimostrarlo. Pensate cosa può succedere se uno stato come la Cina decide di perseguire gli scambi in bitcoin o voglia attentarne la sicurezza. Cosa potranno fare le varie Amazon se il più oscuro funzionario statale vieterà il commercio di qualsiasi oggetto pagato in bitcoin?

 

     Ma questo è a mio parere un puerile tentativo di disconoscere quello che è stata la storia della moneta e il rapporto che essa ha avuto con gli stati. Nell’antichità, finita l’epoca del baratto e delle conchiglie, diciamo in un’economia matura si coniavano monete che mantenevano comunque  un valore anche se lo stato che le aveva emesse scompariva. Le monete d’oro o d’argento dell’impero romano sono sopravvissute allo stato che le aveva coniate  Con la nascita delle monete di carta, sempre più slegate al possesso di oro o comunque a valori reali, il fallimento di quello stato rendeva quella carta moneta carta straccia. Nei tempi moderni per difendere ed imporre la propria moneta di carta lo stato impone il tutto con la sua forza economica e soprattutto militare. Qualcuno mi spieghi come quella che in prospettiva dovrebbe essere da qui a poco la prima economia mondiale possa permettere che la sua moneta, lo Yuan e l’oro che sta rastrellando, siano insidiati da una moneta virtuale fatta da chi sa chi e chissà per che cosa? Forze un tantino velleitari.

 

     Ma c’è un’altra più pesante obiezione. Come detto le monete hanno bisogno anche della forza per essere difese, soprattutto se carta moneta. Qui il vulnus delle cripto monete è, a mio parere, fortissimo. Estremizziamo il ragionamento. Il bitcoin, la moneta anarchica, libertaria per antonomasia, ha vinto, è la moneta di pagamento a livello mondiale ed ha raggiunto quindi il valore della carta moneta che ha sostituito. Chi è stato previdente si è arricchito e gli altri fanno comunque affari, detenendone anche ingenti quantitativi. E se un nuovo o solo il vecchio Satoshi Nakamoto, decidesse con altri di creare un’altra, o cento, o mille nuove cripto monete, il bitcoin la moneta libertaria si rivolgerà agli stati, che lei stessa ha provato a far fallire, per veder rispettati i diritti di primogenitura. o assisteremo in silenzio all’impoverimento di chi la possiede a tutto vantaggio dell’ultima novità cripto. Può esistere una moneta cosi?

 

     Il bello di tutto ciò è  che sono proprio i sostenitori delle cripto monete a farti comprendere che si i bitcoin sono il massimo, ma solo per ora, perchè già si intravedono il ripple  100 volte meglio del bitcoin e l’etherum  100 volte meglio di ripple. Io credo che questi sistemi quando avranno una sicurezza certificata potranno rivoluzionare il nostro modo di vita e portare al ridimensionamento di molte corporazioni, come quella dei notai, che ci portiamo dietro dal medio, ma da qui a sostituire le monete ce ne vuole.

                                                               paolosenzabandiere

 

24 febbraio 2014

(11) CRISI DI CIPRO. DALLA TRUFFA SULL’ORO ALLA TRUFFA CON I BITCOIN?

 (11)
Introduzione alla lettura
 23/02/14
 
 
 
 
Prima parte.
 
 
     Non ho mai letto argomenti sulle cripto monete che spieghino non tanto del perchè sono nate ma sul perché la loro esplosione di valore sia avvenuta in concomitanza ad una crisi economica, quella cipriota, a cui qualcuno ha voluto abbinare la “finta” crisi dell’oro. Per questo scrivo, perché comprendere quello che è successo dopo la crisi cipriota, con l’esplosione dei bitcoin e il crollo dell’oro, riesce a dare un quadro abbastanza veritiero di tutta una serie di attori economici che, pur avendo interessi contrapposti, hanno avuto in comune il solo obbiettivo di indebolire fortemente il metallo giallo. In questo giochino il boom delle cripto valute ha avuto un ruolo fondamentale, per questo parlerò ora di come è stata usata strumentalmente la cripto moneta e solo in un secondo post di  obiezioni vere e proprie ai bitcoin, a chi li considera i potenziali vincitori nello scontro con le monete flat, e del perché questo a mio parere non potrà accadere.
 
     Immobili, con quotazioni che con un dollaro ti davano manciate e manciate di bitcoin, come ogni banconota da monopoli che si rispetti, hanno permesso a poche persone di potersi comprare per scherzo Vicolo Stretto o tutte le Ferrovie del mondo. Poi, poco per volta, con la regia occulta che ne aveva capito le potenzialità, il bitcoin inizia la sua marcia trionfale per dimostrare che è nata la moneta alternativa alle monete flat, e anche all’oro. All’inizio del 2013 valeva 13 dollari, dopo la crisi cipriota era arrivato oltre i 200, per poi ridimensionarsi verso luglio a 70, fino ai fuochi di artificio di fine anno, ad oltre 1200 dollari. La moneta del monopoli era diventata moneta vera, o meglio poteva essere scambiata con moneta vera, facendo la fortuna dei pochi che per previdenza o solo per gioco, la possedevano da tempo.
 
     Da moneta sconosciuta ai più diviene la moneta degli insofferenti alle leggi degli stati e alle loro inflazionatissime carte monete. La moneta dei libertari, di internet, difficilissima da schedare, di “che palle le tasse”, e quindi la moneta che rende ancor più sicuro il portafoglio, e garantisce l’anonimato a  chi la possiede. Diventa la moneta che non può essere svalutata perche viene rilasciata con metodo, dopo complicatissimi calcoli matematici, che vi e mi risparmio, e ne possono essere estratti, in un tempo stabilito, solo 21 milioni di pezzi. Ma il bitcoin  non è mai stato nei fatti l’alternativa reale alle monete flat. Una moneta che si rispetti deve rispecchiare il valore delle cose che una nazione possiede e la capitalizzazione del bitcoin in dollari, ai suoi massimi, dice di quanto siano limitate le sue aspirazioni di sostituire le monete attuali. Quando valeva 1200 dollari capitalizzava poco più di 14 miliardi e se ne scambiavano per circa 80 ridicoli milioni di dollari giornalieri. Ovviamente esistono persone che comprendendo questa incredibile divergenza e avendo al contrario di me estrema fiducia nelle cripto moneta sono pronte ad acquistarla pensando che prima o poi salirà vertiginosamente per recuperare e chiudere il gap.
 
     Questa è la cripto moneta, ma il ruolo che le è stato offerto per ora, e che ha recitato alla perfezione, non è stato quello di sostituire le monete flat ma più semplicemente di offuscare l’oro, lo sconfitto, o meglio l’apparente sconfitto di quest’ultimo anno, crollato di quasi il 30%, per la felicità di soggetti diversi che pur in  presenza di interessi divergenti ne auspicavano entrambi il ribasso. Tra questi certamente la Cina, la seconda potenza mondiale e non perché l’oro le facesse schifo ma proprio per l’esatto contrario, per farne incetta. Per un concetto mai compreso dal piccolo risparmiatore quando una mano forte vuole fortemente un asset non lo compra sui massimi ma farà di tutto per farlo scendere, se non addirittura crollare. Un ribasso dell’oro faceva, fa certamente comodo, a molte banche centrali occidentali. Certamente alla Fed che dopo la scellerata decisione di indebitare mostruosamente lo stato per salvare gli oltremodo mostruosamente indebitati cittadini americani, oltre alla possibilità di fare di questa crisi una crisi peggiore di quella gemella del 1929, metteva di fatto la  stessa banca centrale americana in rotta di collisione con l’oro, perché il suo rialzo, oltre certi livelli, potrebbe essere la certificazione, il termometro del suo fallimento. Questi sono i due soggetti principali di questo ribasso sull’oro. Le banche d’affari che si sono più esposte nel praticare il ribasso ne sono stati di fatto solo il braccio armato. Le 300 tonnellate d’oro che la banca centrale tedesca ha prestato e ora richiede alla banca centrale francese e americana, e il loro ridicolo voler prendere tempo nella riconsegna, la dice lunga sulla propensione alla “movimentazione” dell’oro di certe “istituzioni” e  cosa ne hanno fatto, magari quando stava a prezzi ben più alti.
 
    In questa molteplicità di interessi, tutti tesi però a comprare/contenere/ricoprire l’oro  a prezzi cedenti si innesca la crisi cipriota, con lo scippo dei propri soldi, benedetto dalla comunità europea per tutti coloro che hanno conti correnti eccedenti i 100mila euro, con la scusa di salvare le due banche cipriote in difficoltà. È il più grande assist per il rialzo dell’oro che come tutti sanno occupa poco spazio, non ha Iva o rivalutazioni da pagare e per questo non è facilmente sequestrabile come i conti correnti, e invece nello stesso giorno accade un giochino che accontenta tutti i lor signori. Tra la chiusura della borsa merci  londinese e l’apertura di quella americana vengono vendute ingenti quantità di oro di carta mentre al contempo un provvidenziale guasto tecnico non rende possibile l’acquisto di oro fisico e il giochino, con i personaggi che hanno manipolato, e che solo le banche centrali e le autorità preposte al controllo dei mercati non sanno individuare, resta impunito
 
    È necessario approfondire. Pochi mandriani possono condurre una mandria di moltissimi capi dove gli pare, a condizione che quest’ultimi non siano eccitati. Quello che è successo con la crisi cipriota è l’ulteriore prova dell’imbecillità umana, e purtroppo non è una novità. Le autorità approvano lo scippo cipriota creando un precedente gravissimo, che dovrebbe creare estremo allarme per chi possiede conti correnti eccedenti i  100.000 euro, o similia, e accade l’esatto contrario di quel che sarebbe giusto.
 
    Ma per far continuare a scendere l’oro c’è bisogno di un “nuovo strumento finanziario” che ne metta in dubbio il ruolo di moneta di riserva e voilà dal cilindro la moneta per comprare vicolo Stretto e le ferrovie nord diventa la moneta del futuro. Questo ha permesso il più grande scippo perpetrato ai danni dei possessori di oro di carta, mentre l’oro fisico, incominciava ad essere costantemente in denaro, rispetto al gemello cartaceo. A tutt’oggi l’oro fisico nelle borse merci orientali si compra all’1/2% in più di chi lo compra in occidente. Tutti quei fondi che erano entrati nell’oro e che avevano comprato consistenti quantitativi del metallo a prezzi elevati, si trovano costretti a svuotare i loro magazzini perché nel frattempo l’irrazionale panico da acquisto dei risparmiatori si era trasformato in panico da vendita.
 
    Ovviamente questo mio post e il successivo con le obiezioni  nei confronti delle cripto monete, non deve essere inteso come sollecitazione all’investimento. Ognuno è grande abbastanza da poter decidere in assoluta autonomia cosa sia giusto fare. Io enuncio solo delle idee, che siano giuste o sbagliate lo vedremo. E d’altronde pur avendo delle convinzioni non so di certo dove saranno l’oro e i bitcoin tra un mese. Oggi posto questo mio scritto proprio mentre il bitcoin sta avendo un sensibile recupero oltre 300 dollari. (segue)
 
                                                                      paolosenzabandiere
 
 
 

19 febbraio 2014

(10) PATRIMONIALE? CARI CAMUSSO E GRECO.

 (10)
Introduzione alla lettura
 19/02/14
 
 
 
 
 
     È con stupore, quasi rabbia, che sento parlare di soluzioni sul come risolvere i problemi del nostro paese a voi che di una bella fetta di quei problemi siete responsabili. Personalmente non sono contrario in principio ad un’imposta patrimoniale pagata da tutti e non solo, come vorrebbe il magistrato  Francesco Greco, da coloro che legalmente hanno aperto conti correnti all’estero. Ma c’è un però grande come una casa ed è rappresentato proprio dai vostri comportamenti. Ristrutturare una casa i cui muri sono pericolanti è una cosa giusta ma se non si interviene prima nelle sue fragili fondamenta non solo è inutile, è criminale. Purtroppo è sotto gli occhi di tutti che voi richiedete interventi straordinari senza intervenire strutturalmente sulle cause del collasso.
 
     Lei Greco fa parte di una magistratura che pur con tutte le diversità possibili non si è voluta mai riformare, o pensa che sia possibile dare la responsabilità di ciò solo alla classe politica? Per una farraginosità della Costituzione non a tutti è possibile interrogare la Corte Costituzionale sull’incostituzionalità di una legge. E non mi risulta che nessun magistrato abbia chiesto lumi su quella vera e propria vergogna che è lo scudo fiscale che ha permesso ad evasori, o peggio, di far riemergere i loro discutibilissimi capitali illegali pagando solo un vergognoso obolo del 5%. Ora lei si erge a paladino di una patrimoniale contro chi legalmente, e lo sottolineo legalmente, ha portato soldi in Europa chiedendo loro  magari percentuali ben maggiori. Lei chiede una patrimoniale anche per continuare a pagare ricchissimi stipendi alla sua categoria che non è evidentemente riuscita a comprendere che con quella legge vergognosa si è leso l’articolo tre della Costituzione e si è evitato di richiedere il giusto a quei signori.
 
  E veniamo alla signora Camusso, anche lei grande sostenitrice di una patrimoniale. Potrei raccontare di migliaia e migliaia di episodi in cui lo spreco di denaro pubblico, con la complicità di questa classe sindacale, ha devastato le casse dello Stato. Le voglio fare un piccolo cadeau. A Roma la raccolta fino al 1968 era ai piani e di Roma sporca non si parlava. I lavoratori erano considerati poco più degli schiavi e le loro lotte per la raccolta a terra giustissime, ma poi la demagogia sindacale ritenne che non si poteva fare più il netturbino con lo stipendio da operaio comunale. E allora vai con le municipalizzate 40/50/60 % e più di stipendio, 14ma mensilità, e con un numero  identico, se non maggiore, di netturbini, con un territorio più vasto certo, ma senza la raccolta casa per casa e con un’automazione impressionante e con bollette “che t’o dico a fa’”, e ovviamente assumendo anche le ballerine di lap dance, della serie e che ‘e voj lassà pe’ strada?”. E senza far pagare a questi personaggi un euro, vai con l’Imu prima e la patrimoniale poi,  per garantirgli i loro                                                            “cicciosi” stipendi! Ma anche per pulire Roma? No, e quante cose volete, quella è un’altra cosa!
 
     Io sono naif nelle mie esposizioni ma volgiamo considerare a naso una maggiorazione dello stipendio immeritata di 500 euro per tutte le categorie di dipendenti?  Forse è tanto ma forse  addirittura poco. Ci vogliamo mettere  il costo del lavoro, i contributi, diciamo per semplicità un costo 1.000 euro per i romani? Se li moltiplichiamo per  7.800 persone per 14 mesi all’anno e per circa 30 anni fanno oltre 3 miliardi di euro e se questo lo moltiplichiamo a livello nazionale per 10, 15, o più volte….. Basta moltiplicare questi episodi con altri più o meno grandi, per decine, centinaia, migliaia e migliaia di volte e si accorgerà che in quelle cifre c’è gran parte del debito pubblico  italiano. E lei richiede una patrimoniale + grande Imu, magari anche a genitori che con grossi sacrifici hanno messo su due case per i figli, per continuare a pagare manager municipalizzati da centinaia di migliaia di euro che cumulano rifiuti nelle strade delle nostra città  e senza pensare minimamente a combattere questo sistema iniquo che avete contribuito a creare.
 
                                                                    paolosenzabandiere
 
 
   
 

17 febbraio 2014

(9) ORMAI E’ EVIDENTE CHE IL PIDDI’ E I SUOI RAPPRESENTANTI SONO PEGGIO ANCHE DEGLI IMPRESENTABILI DEL PIDDIELLE.

 (9)
Introduzione alla lettura
 15/02/14
 
 
 
 
     Che la politica sia una cosa sporca, meglio che questi signori abbiano sporcato la politica, è del tutto evidente, ma che i signori del piddì fossero peggio degli improponibili del piddielle non era scontato e invece in questa gara a chi è il peggiore hanno vinto e con parecchie misure di vantaggio.
Ora hanno finalmente colui che li rappresenta a pieno e che molto probabilmente sarà travolto dalla sua stessa smania di potere.
 
     Il partito che ha cacciato Berlusconi Silvio dal Senato, perchè condannato e quindi impresentabile, con Renzi in prima fila a chiedere il volo segreto, è poi lo stesso partito che con quel signore pregiudicato vuol fare la legge elettorale e cambiare la Costituzione e non ha nulla da ridire se lo stesso Silvio viene ricevuto con tutti gli onori dal Presidente della Repubblica, proveniente peraltro dal loro stesso partito. A proposito di Presidente della Repubblica, per la prima volta il più grande partito in parlamento decide di non partecipare alle consultazioni ed è uno schiaffo istituzionale clamoroso.
 
   Quando il signor, del “farò il sindaco per altri 5 anni” e dell’ “Enrico stai tranquillo”, farà la cosa che aveva sempre negato di volere fare, diventando il primo presidente del consiglio senza neanche mai essere stato eletto parlamentare, sarà probabilmente il penultimo atto di quel partito ignobile che è diventato il piddì. Di togliere con metodo, scientemente, le castagne dal fuoco al suo finto nemico. Ovviamente speriamo che nessuno abbia l’ardire di nominare questo signore senatore a vita!!! come successo con Monti.
 
     Il bello di questa assurda decisione sta nell’esultanza dei suoi nemici. All’interno di palazzo Grazioli si sono versati fiumi di champagne per la candidatura di Renzi, come d’altronde hanno fatto i suoi acerrimi nemici del piddì, che riescono a sopportare tutto, anche l’implosione del proprio partito, ma che non sono disposti a darla vinta ai loro nemici interni, mai, e se lo fanno è solo  perché hanno la certezza matematica che il malcapitato di turno si brucerà da solo.
 
     Pensate cosa potrà accadere se invece di intravvedere la luce che ci porta fuori dal tunnel tra qualche mese, ci troveremmo nel bel mezzo di una crisi inimmaginabile. Il piddì potrebbe arrivare a percentuali da prefisso telefonico ma il piddielle forse rimpiangerà di aver stappato champagne.
                                                        
                                                             paolosenzabandiere
 
 
 
    

12 febbraio 2014

(8) OBIETTIVO DEL PIDDI’: SILVIO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, PER SEMPRE?

 (8)
Introduzione alla lettura
 12/02/14
 
 
 
     Renzi, uno dei pochi che è andato ad Arcore per parlare con Berlusconi e non per partecipare alle “cene eleganti”, forse ce la fa nella vocazione naturale di ogni leader del piddì che si rispetti, quella di agevolare il cammino politico dell’ormai anziano leader del centro destra. Come sempre.
 
    Ve lo ricordate Maxim D’Alema’ e il suo voler diventare capo del governo nel 1998 sostituendo il Prodi che aveva vinto le elezioni, dopo averne minato il governo con una bicamerale senza nessun senso se non quello, nei fatti, di rianimare, un esangue Berlusconi Silvio? Vi ricordate come andarono a finire le elezioni del 2001? Ora ci riprovano.
 
     Apparentemente Renzi è un tipo sveglio, naturalmente portato dall’anagrafe a vincere su di un centrodestra che, malgrado tutti i belletti, nel vano tentativo di ringiovanirsi, è ancora comandato esclusivamente dal pur vispo vegliardo. Se Renzi dovesse sostituire Letta avrebbe una sola possibilità di vincere le elezioni e sarebbe una possibilità che prescinderebbe dalla sua volontà. Una crisi economica persistente o che addirittura si aggravi porterebbe voti alle opposizioni senza più alcuna chance da parte del piddì.
 
    Certo anche Letta è sotto la spada di Damocle dell’economia ma Letta non è il segretario del piddì, diciamo che con un governo Renzi si perfezionerebbe quella rischiosa puntata che, se va male l’economia, brucerebbe tutti i candidati del centrosinistra. Tutto come sempre sotto la regia di Napolitano.
 
     E’ vergognosa la demagogia del piddielle che  avrebbe voluto votare l’impeachment richiesto dal M5S. Non è stato di certo Napolitano a creare ostacoli a Berlusconi che nell’ultimo anno del suo governo era completamente paralizzato, ed attaccato per questo dalla finanza internazionale. Napolitano ebbe il ruolo, di fatto, di colui che ha salvato il piddielle. Bastava non fare nulla e mandare il paese alle elezioni, magari sull’onda di una crisi economica, e un Berlusconi ai minimi sarebbe stato spazzato via, per sempre. È tanto vero questo che Berlusconi ha fatto poi parte del governo Monti e ha votato per il secondo incarico a Napolitano. Ora che il salvagente nei suoi confronti e diventato inutile Lù, il padrun de quasi tut, con l’irriconoscenza che lo caratterizza, attacca chi lo ha salvato, ma che forse non ha salvato l’Italia.
 
                                                            paolosenzabandiere
 
 

11 febbraio 2014

(7) I DUE MARO’. IL TERRORISMO E LA VERGOGNA INDIANA.

(7)
Introduzione alla lettura
 10/02/14
 
    Nei post precedenti non sono stato di certo tenero nei confronti dei due marò che quantomeno hanno commesso un enorme errore di valutazione quando hanno preso per pirati due pescatori indiani. Faccio questa affermazione con la logica in cui si sono succeduti i fatti. Lo stato italiano con l’indennizzo economico alle due famiglie indiane  non ha messo mai in discussione il fatto che i due marinai uccisi potessero essere altro.
 

5 febbraio 2014

(6) EURO SI, EURO NO O EURO TROPPO TARDI?

(6)
Introduzione alla lettura
 04/02/14
 
 
 
 
     Si parla di uscita dall'euro, di euro a, di euro b, come se in una di queste soluzioni ci sia la possibilità di sopravvivere alla catastrofe immanente (potete pure fare gli scongiuri ma quando miliardi di non alpinisti scalano le inesplorate vette degli eccessi economici c'è poco da far scongiuri, la strada è segnata). La svalutazione competitiva si può avere quando un solo paese ha problemi economici, ma quando tutti i paesi hanno enormi problemi nessuno può fare favori a nessuno. Tutti i paesi più importanti hanno indebitamenti complessivi ben superiori a quel fatidico max 90% sul pil che fa da spartiacque tra espansione e futuro default. Anche la virtuosa Germania si avvicina al 300% o sbaglio?

     Proprio in questo l'attuale crisi economica è peggior, a mio parere, della sua sorella gemella del 1929. Li Hoover decise di non garantire altro alcol agli ubriachi economici. Alcune banche fallirono, 38% di disoccupazione, ma anche 62% di occupati, la fine dei mostruosi eccessi economici, la rivalutazione di fatto della moneta, stante i prezzi che crollavano, e quindi ripulitura delle arterie economiche prossime all'infarto e uno stato che resse la botta, e chi aveva liquidità vide aumentare il valore dei suoi soldi. Poi con una valuta forte arrivarono Keynes e Roosvelt e giustamente indebitarono lo stato con i conti in ordine per far ripartire l'economia ma questo fu possibile perché qualcuno fece il lavoro sporco per loro (Herbert Hoover).

     Oggi è successo il contrario. Per salvare questo mostruosa ubriacatura economica lo stato, gli stati hanno pensato bene di indebitarsi ancor più mostruosamente, per dare altro alcol economico ai folli. Io purtroppo, e sottolineo purtroppo, credo che non ci saranno valute forti che ci e si salveranno, penso al contrario che assisteremo per qualche tempo al ritorno del baratto e alla fine delle carta moneta tutta per come la intendiamo oggi e quindi l'esercizio euro si, euro no, lo ritengo, magari sbagliando, del tutto accademico.

Convengo con la diffidenza dell'autore del post nei confronti delle dotte scimmie che prima creano le condizioni per le crisi e poi danno medicine che sono peggiori del male.
 
                                                               paolosenzabandiere
 


 
 
 
 
 
 
 

3 febbraio 2014

(5) DARIA BIGNARDI, DI BATTISTA, AUGIAS. DAL BON TON AGLI ATTENTATI BARBARICI.

 (5) Introduzione alla lettura
 02/02/14
 
 
 


    Vorrei spiegare perché definisco Daria Bignardi ex signora bon ton. La sua ultima puntata di “invasioni barbariche” è quanto di più odioso potesse essere fatto da una conduttrice che evidentemente ha fatto del bon ton nella sua trasmissione  un velo finissimo pronto ad essere stracciato quando il potente di turno lo ordina. Ovviamente se la scelta di una trasmissione così congeniata non fosse stata imposta da altri, ma architettata solo dalla stessa conduttrice, questo sarebbe un’aggravante nei suoi confronti.

 

     Non seguo più la sua trasmissione da qualche anno. Nulla da eccepire sul formale bon ton che in teoria la farebbero accettare se uno la compara a trasmissioni che del vuoto gridare hanno fatto bandiera, ma anche il vuoto e inoffensivo bon ton rende inutile seguire certi programmi. Resta il fatto che mi ritrovo, passando da un canale all’altro, a vedere l’ultima parte dell’intervista fatta a Di Battista e la prima parte (quanto basta) di quella successiva a Corrado Augias, che lavorando per Repubblica, evidentemente si sente di far parte, come suoi altri colleghi, al padr (partito armato della repubblica). Da quando è nato Silvio è una che fa solo i suoi interessi, è l’unico interesse comune che comprende. A volte per raggiungerlo commette anche dei reati veri e propri e quelli del piddì, inciucisti della prima ora, dopo decenni di berlusconismo fanno finta di non capire, anzi lo vogliono far diventare “padre della patria” e fargli cambiare quello straccio di costituzione disattesa che da solo non è riuscito a distruggere

 

     Non era mai successo che in trasmissioni di un certo livello, o che si spacciassero come tali, si preparassero dei veri e propri attentati barbarici nei confronti di personaggi politici, anche di quelli più pericolosi o odiati. Il politico più discutibile se invitato poteva dire la sua, senza che altri potessero metterci becco, salvo farlo nelle successive puntate. Evidentemente questo stesso bon ton non poteva essere usato nei confronti di un parlamentare del M5S.

 

     Ovviamente il non simpatico Grillo quando parla di giornalisti asserviti agli interessi dei potenti sbaglia solo nell’urlarlo, ma che ci sia un “arco costituzionale” del giornalista asservito, dal Giornale a Repubblica è sotto gli occhi di tutti.

 

                                                                       paolosenzabandiere