29 aprile 2014

(25) IO SONO

(25)
Introduzione alla lettura
29/04/14
 

 

 

            Questo è un mio post fatto  nell’ottobre 2013. Lo integro alla luce di alcune conferme avute in questi giorni. Mi sono sentito obbligato ad aggiungere alla mia poesia una significativa ultima strofa. Di seguito prima il commento integrale dell’ottobre 2013.
 
  “ Ho scritto questa poesia pensando a quanto mi era accaduto con una persona con cui ogni tanto, quando capitava, parlavo di quanto accadeva intorno a noi. Persona di sinistra, tipo lettore del “ Fatto  quotidiano”, a cui quella particolare lettura della politica italiana che so  dare non dispiaceva, e a cui sovente riuscivo a fornire una chiave di lettura nuova a quanto accadeva intorno a noi. Un giorno entro in argomento sugli ebrei e il fascismo, una storia sempre nascosta, e lui si dimostra interessato. Gli dico che se vuole la prossima volta  gli potevo portare il mio scritto su Mussolini e gli ebrei fascisti  (Berlusconi, Mussolini, gli ebrei e la storia nascosta. Post n.8del4 febbraio 2013) , cosa che accetta volentieri. Passa del tempo e gli chiedo un parere di quanto da me scritto e dalle sue risposte mi risulta chiaro che non l’ha letto, forse neanche nel titolo. Non è la prima e l’unica volta che mi capita, spesso ho visto persone affascinate dai miei discorsi la sera e in fuga i giorni successivi. Purtroppo quando  l’eccezione diventa la regola la cosa ha un suo metodo.  Semplifico con una storiella, purtroppo vera, che se non fosse drammatica farebbe solo ridere. Ve lo ricordate il tedesco che entra nella prima guerra mondiale per colpa del militarismo prussiano? Che infrange tante regole (Belgio neutrale e guerra chimica) e poi trattato di Versailles, repubblica di Weimar, iperinflazione, 7/800 mila morti per fame. E qual è la soluzione ai suoi problemi dovuti fondamentalmente al militarismo prussiano? Quel signore coi baffetti? La soluzione al problema cento volte peggio del problema stesso!!! Nell’umanità c’è del metodo nel non voler riconoscere i propri errori e nel farne di peggiori quando si è sotto pressione. Passa qualche settimana e di getto scrivo questa poesia. Scusatemi per lo sfogo”.
                                                      paolosenzabandiere
 
E poi quanto successo a fine aprile 2014…
…Il 25 aprile scrivo due post in risposta a due articoli apparsi sul Fatto quotidiano. Non perché li abbia scritti io ma parlare di argomenti che non sono conosciuti dal 99.9% di chi legge dovrebbe suscitare violente critiche da chi non li ritiene attendibili, richieste di ulteriori chiarimenti, soprattutto se si considera le migliaia di lettori che li avranno letti. Solo i commenti a questi due articoli sono stati quasi 4.000, figuriamoci i lettori! E invece il nulla, nel pianeta delle scimmie evidentemente affrontare certi argomenti lascia solo sgomenti e attoniti. Segue uno dei mie post.

Lei ricorda giustamente il dramma della Shoah, e il metodico tentativo di eliminare ogni dissenso politico e ogni comportamento ritenuto asociale, da parte dei nazi-fascisti. Ma la storia non può essere negata solo per quieto vivere, per rispetto a delle vittime di un mostruoso tentativo di genocidio, senza ricordare che prima che
vittime molti di quelli furono in percentuali significative dalla parte di chi poi li volle perseguire. Nessuno ha scritto uno straccio di libro sul Mussolini che tradì i suoi camerati ebrei della prima ora, sull’altare dell’alleanza al nazismo, e questo è un doppio torto alla verità. Perché nega quanto sia stato clamorosamente giuda e mostruoso il Mussolini (in questo spazio limitato mi è impossibile approfondire di quanto), e perché nasconde che gli ebrei italiani parteciparono alla formazione del nascente partito fascista in percentuali incredibili, ben più significative dell’apporto meramente numerico, essendo
grosso modo un millesimo della popolazione italiana dell’epoca.
Certo ci furono ebrei di sinistra come Umberto Terracini, cofondatore del partito comunista, ma il nascondere che un’eccezionale fetta di ebrei, ben più significativa, partecipò al fascismo della prima ora, che ci furono anche martiri ebrei fascisti, non farà mai bene alla storia. Solo riconoscendo i nostri limiti, i nostri errori, potremmo un giorno sperare di non commetterne più, e imbellettare la storia non è mai un buon viatico. paolosenzabandiere
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Di seguito la poesia postata il 10 ottobre 2013 con una aggiunta di strofa finale, doverosa.
 
 
IO SONO
 
Io sono la luce che illumina i tuoi pensieri,
fioca candela, intelligenza tremula,
che il tuo dotto, e al tempo vuoto sapere,
non sopporta di coltivare.
 
Io sono quello a cui dici: “Tutta la vita con le tue idee”.
Presenza liberatoria di cui non puoi  fare a meno,
ma  poi, soprattutto, sono colui da cui si deve fuggire,
perche scoprire la verità sarà pure rivoluzionario
ma mille volte meglio ignoranti e senza pensiero.
 
Io sono il vento naif che sbaglia i congiuntivi ma libera i tuoi pensieri,
per questo amerai avermi conosciuto
e poi maledirai inspiegabilmente di averlo fatto.
 
Io sono portatore di verità per te troppo dolorose.
Per questo mi vedrai come il nemico che mina le tue incrollabili certezze,
con i tuoi finti amici, i tuoi  improbabili e ridicoli  eroi.
 
Io sono come uno specchio in cui rifiutarsi di guardare.
Perché il nemico che vedi sempre davanti a te,
per una pigra distrazione della tua anima, ti è spesso alle spalle,
quando non è all’interno dei tuoi stessi pensieri.
 
Io sono l’affascinante incontro di un momento,
l’idea, l’altro modo di pensare,
da desiderare forse per una serata
ma via troppo sconvolgente per un’intera vita!
 
Io sono la fonte dell’ovvio buon senso
che sempre desideri
e da cui costantemente rifuggi.
 
Io sono lo scritto che aspettavi per comprendere
e di cui poi, vigliaccamente, non leggerai nemmeno il titolo,
e non perchè non gli darai credito, ma per l’esatto contrario;
perché molto meglio una comoda ignoranza
a una scomoda verità.
 
Io sono la semplicità del fare,
che è anche voglia di cambiare
e il non seguire il solito faraone prepotente
a cui sovente affidi la tua ridicola vita.
Vita di chi non comprende, di  chi non vuol comprendere,
quanto sarebbe facile, e conveniente, cambiare.
 
Io sono colui che continuerà a parlare al vento
proponendo cose estremamente semplici, possibili,
al tuo cervello rettiliano che delle assurde complessità
ha fatto sistema per complicare,
con metodo scientifico, la tua stessa vita.
 
Io sono un uomo senza bandiere,
in un mondo che di orride bandiere,
ha fatto ragione di vita…
 
                paolosenzabandiere
…Ma soprattutto io sono lo stronzo
che continua a perdere tempo con tutti voi.
 
 
 
 

25 aprile 2014

(24) LA POESIA DEL DOTT. JEKYLL E MISTER HYDE

(24)
Introduzione alla lettura
05/04/14




Leggi una poesia che ti trasmette sensazioni strane sulla persona che lha scritta e comprendi che la poesìa può essere un moderno Dottor Jekyll e mister Hyde.


Dottor Jekyll…..

Leggere una poesia scritta da altri
significa entrare nelle loro teste
partecipare alle emozione dei loro cuori.
Essere loro grati per aver dato parole
a sentimenti a volte sconosciuti.
È bello entrare nei pensieri nascosti degli altri,
quando gli altri siano capaci di illuminarli
con pochi tratti di penna.
Tutto questo quando chi trascrive un’emozione
sì incontra con il cuore di chi quell’emozione stava cercando.

..e mister Hyde

Il dramma si ha quando per differenza di cultura
o di semplice vissuto
l’emozione dell’uno non sarà mai compresa
dal cuore dell’altro che si chiederà sempre,
se la differenza sarà abissale,
perché a questo da piccolo gli hanno fatto tanto male?
paolosenzabandiere



Si parlava di una donna politica, cera chi la definiva una nullità, ma io non sono daccordo.

(IN) CAPACI DI TUTTO

Loro non sono nullità,
profittatori capaci di tutto certo,
ma incapaci quando mai.
Uno che riesce anno dopo anno
per più di un decennio
a pontificare su cosa sia giusto fare,
e che poi trova sempre la soluzione peggiore,
lo vuoi chiamare con decisione
uno che non comprende la situazione?
L’unica vera grande nullità è ogni deficiente
che crede ancora a questa gente.



Renzi ce la sta mettendo tutta per perderle le elezioni. Ha gestito la storia degli 80 euro in una maniera assurda. Smaccatamente elettorale e contro il "pensare" del suo stesso partito. Negarli a chi prende poco di più di 26.000 euro e soprattutto negarli a chi ne prende meno di 8.000 è devastante, mette a nudo la demagogia arruffona del personaggio. Che si senta cedere il terreno sotto i piedi ce lo lui stesso. Oggi il suo nemico è solo Beppe Grillo. Una poesia per ridere.



RENZIE IL RENZINO

Renzie Renzino per rimanè a galla
a l’italioti je l’hai mannata calla.
Hai promesso a tutti 80 euro a testa
Ma poi pure sui poverelli c’hai fatto ‘a cresta,
e nun vedranno er becco de un quattrino
proprio loro che speraveno tanto ner sor Renzino.
A forza de promette de tutto e de più,
a coppa sparaballe 'a vincerai de certo tu,
e er monno t'aricorderà come er fiorentino
che all'italici j'ammollò quer famoso biscottino.

paolosenzabandiere



Sul Fatto quotidiano cè una strana censura, se superi i 1500 caratteri sei quasi sempre bannato, ma se poi offendi colui con cui interloquisci, te lo lasciano spesso fare. Ho letto commenti che pur senza neanche una parolaccia erano da codice penale. All80 % le mie poesie vengono bannate, e se sono poesie sulla Lazio o sulla Romea non passano mai al 100% evidentemente non solo Scalfari se ne esce scodinzolante con un forza Romea rivolto piacione al Padoan di turno, ma è proprio di tutta la carta stampata lessere micio micio con chi non lo meriterebbe . Di seguito una poesia sui censori, una sul senso della vita e una sulla Romea, alla faccia de Eugenio che nun essendosi mai interessato al calcio je pareva bello de incomincia a sparà na sciocchezza pure in quer campo. Tiè.


CAZZONE ER CENSORE

Mo’ vojo sapè ai censori che j'è successo
che de solito ‘e poesie mie m’e buttano dentr'a 'n cesso.
“Tutto come Catoni potemo sopportà
ma ‘na poesia bella nun se po’ proprio pubblicà.

Offese mortali, parolacce e bugie paradossali,
come censori ’e famo passà come cose normali,
ma se quarcuno pensa de fa' 'na poesia co’ ‘a rima baciata,
tosto je damo sverti ‘na bella sforbiciata”.

Mo ariparlo io e faccio ‘na riflessione a arta voce
a quelli der Fatto che da ste persone so’ messe solo ‘n croce.
‘E pagate pe’ fa’ un lavoro fatto proprio male
visto che censurano in maniera sbajata e madornale?

In finale 'na poesia censurata e maledetta
'a pubblicate solo er giorno de Pasquetta?

Questa non è solo una poesia, è una filosofia di
vita, "del pessimismo gaudente", mia madre ne ha riso.


ER SENSO D’A VITA


A dillo forse se fa’ peccato visto che
quarche sfizio m’o so’ puro levato,
eppure ‘sta preghierina, ‘n sacco amara,
‘gni tanto me sorte fora, para para.


Oh mammina mia bella, e puro bendetta,
ma quer giorno nun bastava faje solo‘na pugnetta?
Nu’ ‘o dico da puritano, che io n‘i posso sopportà,
ma se quer giorno facevi solo ‘na passeggiata co’ papà?

Questo è er senso d’a vita che se sei svejo a capì ‘e cose
T’accorgi presto che so più ‘i dolori che ‘e rose.
Eppuro c’è gente, e sotto a chi tocca,
che l’impicci s’i cerca cor sorriso ‘n bocca.

Certo n’artro fratè avrebbe preso tutto er cucuzzaro,
ma io nun me sarei mai fatto pe’ questo er sangue amaro.
Quello tutto felice de avello preso ‘n quer posto là,
io ner purgatorio o all’inferno, o ner nulla, festeggiavo puro là.

il sommo vater

Questa poesia la volevo mandare in risposta a chi, rispondendo a un mio post, diceva cose non vere. Il censore ha bensato bene di bannarla.


È difficile fare una poesia che spieghi come siamo noi, come sono solo loro, e non farla banale. Credo di esserci riuscito come con “Na squadra co’i colori der cielo”. Qui c’è, in parte, la spiegazione del perché i nostri padri non si vollero chiamare con il nome della nostra città e come loro l’abbiano voluto fare non essendo romani….. “cascannoce co’ tutte ‘e scarpe”.



A ROMEA DE ITALO ER FOSCO

Come se chiamano quelli che cor loro brutto grugno
de ‘e donne innamorate spezzano sempre er sogno?
De chi, aprofittanno de un core granne così,
le manna a batte pe’ strada tutto er santo dì?

Quanno se parla d’amore ce vole rispetto
se pe’ na persona c’hai der vero affetto,
e si nun voi fa ‘a fine de li granni ruffiani
nun metti l’amore tuo a rincorre ner campo tutti quei palloni.

E così, infanganno ‘na città granne come nessun’artra mai,
co ‘e ridicole partite che solo tu giocare sai,
er nome de Roma nun l’hai lassato ‘n pace,
omo ridicolo vestito solo de nera e trista orbace

Ventisett’anni ha retto la tentazione
de da’ a Roma nostra ‘sta brutta nominazione,
poi sei arivato tu, coropolese puro puro,
a ‘nfragne ‘sto rispetto che se sperava imperituro.

Tu, che Roma vera hai sempre odiato sotto sotto,
pensavi co’ st’idea d’ave’fatto ‘n ber filotto
e odiando, da buro puro, ‘a storia granne de ‘sta granne città,
t’eri ‘nventato, contento, nella porvere de falla giocà.

Spacciannote pe’ romano hai arimediato ‘n sacco de figuracce
dar Liverpool, cor rigor de Dio, pe’arivà ar piccolo Lecce,
ma nun capenno gnente, e tutto per corpa tua,
le figuracce nun l’ha fatte mai Roma ma ‘a Romea, ‘a sola squadra tua.

Decimo



Ma in questi tempi il laziale cammina a due metri da terra, per il laziale è sempre poesia, e quindi pure la poesia continua…..


….. a poesia non finisce mai p’er laziale

ch’ ha visto dei romatristi er funerale,

e ripensanno bene a quanto detto già

aggiungo solo ‘sta cosettta qua.



Chi ama Roma mai la porterà

sui campi de pallone tanti schiaffi a pijà,

e volenno da’ a Roma un nome olimpico, internazionale

l’ha chiamata cor nome de li padri sua, l’antico popolo laziale.


T'ha capì?



paolosenzabandiere
















12 aprile 2014

(23) STORIE ROMANE. LA sCOSTITUZIONE ITALIANA

(23)
Introduzione alla lettura
12/04/14

 
 

Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge? Per lo Stato tagliano Silvio e mamy pari sono? Lui un piccolo evasore di qualche centinaia di milioni di euro. Mia madre, la criminale che da anni evadeva con ignobile goduria la tassa Ama su un garage di ben 43 metri quadri, insieme alla sua criminale banda di fratelli! Scoperta dovrà pagare tutto e di più. Per fortuna le leggi sanno essere deboli con i forti e forti con i deboli. La criminale oltre agli interessi di mora dovrà pagare anche una bella multa, di solo il 100% di quanto dovuto. Questo dicono le regole di Alemanno e Marino. La storia finisce qui? No, ha un bel finale! La banda dei criminali del garage tale non era perché la tassa Ama veniva pagata da uno dei quattro fratelli. Alla signora mamy ci sono volute solo 6 visite tra Aequa Roma (Aequa di che?) e Ama per far capire come stavano le cose. Ovviamente le prime due rate pagate prima di scoprire che un garage, che produce per Weltroni, Alemanno e Marino, rifiuti quanto un appartamento abitato, le saranno rimborsate tra tre mesi (scommettiamo?), mentre Silvio, il povero Silvio, per quelle circa 300 cocuzzone svanite dovrà pagare la ridicola somma di 10 cocuzzine di euro. Più che uno stato clemente, uno stato clementino….. Poi senti di gente che si suicida e non comprendi.

 

                                                             paolosenzabandiere.

 

 

(22) Papa Francesco è una bella figura di papa, ma il Vaticano sullo Ior ha fatto un’altra volta il furbetto.

 (22)
    Introduzione alla lettura
09/04/14
 
 
 
 
‘NA TRADIZIONE DA RISPETTA’
 
Tanto tempo fa, quanno n’omo senza pari
fu vennuto da un giuda pe’ trenta denari,
se gettarono le basi, e senza patimenti,
pe’ ‘a religione der sordo, senza infingimenti.
 
Da allora in poi tutto cor sordo se poteva fà
e puro ‘n papa ‘na moje poteva pià,
pe nu parlà de ‘e guere contro ‘i servaggi poverelli
che s’ornaveno er corpo d’oro e de  tanti gioielli
.
E mò ve stupite che  in questo  tempo forte
co’ ‘o Ior nisconneno puro ‘a  cassaforte
facennola passà pe’ ‘a tera alemma
così er ricco è tranquillo e nimmanco  se danna.
 
paolosenzabandiere