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Introduzione alla lettura
01/07/15
La Grecia è un piccolo
paese, rappresenta solo il 3% del pil europeo
e allora via la Grecia e tutto si risolve? Non credo che le cose stiano
così, d’altronde se così fosse la Grecia sarebbe stata abbandonata al suo
destino da tempo. Ho la certezza che l’uscita della Grecia dall’euro starebbe a
significare che altri paesi dovrebbero affrontare lo forche caudine dei mercati
e quasi certamente soccombere. Il problema è che sangue chiama sangue e i
mercati non si fermerebbero più.
Lo ha capito bene il
premio “Nobel per la Pace” (sic!) Obama, che invita i paesi europei ad
intervenire. Lo ha capito anche Tsipras. Non si indice un referendum sull’euro
e poi nella settimana precedente al voto si chiudono di fatto le banche (e i
bancomat sono contingentati, con prelievi ridicoli), facendo assaggiare ai
greci la fame che arriverà fuori dall’euro. Logico che i cittadini voteranno in
maggioranza per restare in Europa, con ciò dimostrando una disponibilità a fare
qualche sacrificio e a chiedere comunque che una parte del loro debito sia
ridimensionato, cosa che a questo punto conviene a tutti. Calciare il
barattolo, e il problema, ancora qualche metro avanti.
I debiti non sono uguali. C' è chi li fa per investimenti e chi per pagare
parassiti. Il problema sta nel fatto che quando tu attraversi un fiume di
difficoltà anche il tuo debito sproporzionato fatto per investimenti pesa e se
trovi una buca " Grecia" puoi affogare anche te. D'altronde perché
non l'Italia dopo la Grecia? E poi tutto il resto…
Credetemi si morirà economicamente “più insieme” di quanto non crediate, ma
sarà qualcosa di non prevedibile a scatenarlo.
paolosenzabandiere