Cronaca di questi giorni. Dei
signori in un’età dove di solito non si fanno figli, decidono al contrario di
diventare genitori. Per la verità sembra che abbiano cercato anche di adottare
un bambino, ma i bambini stanno meglio presso qualche
orfanotrofio
che in quella istituzione evidentemente
ritenuta oltremodo negativa che è la vecchia e oltrepassata famiglia etero.
Resta il fatto che all’età di 57
lei e 63 lui hanno una figlia, evidentemente con molti “malpensanti” che
non gli perdonano di essere genitori nell’età in cui di solito si è nonni o
peggio bisnonni. Un giorno il padre/nonno/bisnonno lascia la neonata in macchina
e un vicino “premuroso” chiama subito chi di dovere per avvertire che la bambina
è stata abbandonata da un genitore quantomeno inadeguato.
A nulla sono valse le scuse del
genitore, l’essere andato a casa per qualche minuto per prepararle la pappa, e
il non volerla prima svegliare, l'atto d'amore diventa abbandono. La figlia
viene tolta loro e messa in una di quelle istituzioni dove certamente si cresce
spesso con un disagio, per lo Stato solo economico, visto che costano almeno
3000 € al mese, e spesso con un disagio affettivo per i
bambini, che si possono portare dietro
per tutta la vita. Fortunati!!!
Nel frattempo i genitori fanno
ricorso sostenendo che non è mai stata abbandonata nemmeno per un minuto e dei
giudici gli danno ragione fino al terzo grado di
giudizio.
Tutto bene quel che finisce bene?
E no. Altri giudici, non tenendo in alcun conto queste sentenze decidono che la
bambina ormai cresciuta senza genitori, e
certo non per colpa sua, possa
essere, all’età di 7 anni , nella condizione di poter essere adottata da una
famiglia. Ovviamente a 7 anni si è già in grado di capire e di porsi alcune
domande, che saranno sempre più pressanti con la crescita. Tipo chi erano i miei
genitori, perché non li ho più, per colpa di chi? Deve essere magnifico
crescere sapendo che qualcuno ti ha strappato a genitori magari un poco, come
dire, pazzarielli (?), visto che ti hanno voluto a quell’età, ma che ti
avrebbero amato come genitori, mentre tu hai avuto la "fortuna di vivere
nell’amore delle tante “casa famiglia”, o dell’adozione temporanea fino all’età
di sette anni, per poi capire che ti verranno dati “genitori d’ufficio” perché sei troppo “fortunata” per averne di tuoi.
Una piccola di cui non sapremmo mai il nome,
almeno non fino a quando nella sua odissea personale, si dovrà mettere in marcia
per conoscere la sua vera storia. Un abbraccio a chi a sette anni ha già
conosciuto il mondo degli orchi.
Certi libri raccontano di un certo
re, millenni fa, che per un senso innato della giustizia decise di dare la
figlia contesa alla vera madre che ne rifiutava la metà, preferendola viva. Strano come da non
credente sia costretto a dover riconoscere che tanto tempo fa certi re, o solo certi popoli che ne raccontano la storia, avessero un senso della giustizia
tale al cui confronto certa giustizia odierna
sembra il mondo delle tenebre.
paolosenzabandiere
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