21 marzo 2017

QUANDO CERTA  “GIUSTIZIA”  UCCIDE LA GIUSTIZIA

Cronaca di questi giorni. Dei signori in un’età dove di solito non si fanno figli, decidono al contrario di diventare genitori. Per la verità sembra che abbiano cercato anche di adottare un bambino, ma  i bambini stanno meglio presso qualche orfanotrofio  che in quella istituzione evidentemente ritenuta oltremodo negativa che è la vecchia e oltrepassata famiglia etero.  

Resta il fatto che all’età di 57 lei e 63 lui hanno una figlia, evidentemente con molti “malpensanti”  che non gli perdonano di essere genitori nell’età in cui di solito si è nonni o peggio bisnonni. Un giorno il padre/nonno/bisnonno lascia la neonata in macchina e un vicino “premuroso” chiama subito chi di dovere per avvertire che la bambina è stata abbandonata da un genitore quantomeno inadeguato. 

A nulla sono valse le scuse del genitore, l’essere andato a casa per qualche minuto per prepararle la pappa, e il non volerla prima svegliare, l'atto d'amore diventa abbandono. La figlia viene tolta loro e messa in una di quelle istituzioni dove certamente si cresce spesso con un disagio, per lo Stato solo economico, visto che costano almeno 3000 € al mese, e spesso con un disagio affettivo per  i bambini,  che si possono portare dietro per tutta la vita. Fortunati!!! 

Nel frattempo i genitori fanno ricorso sostenendo che non è mai stata abbandonata nemmeno per un minuto e dei  giudici gli danno ragione fino al terzo grado di giudizio. 

Tutto bene quel che finisce bene? E no. Altri giudici, non tenendo in alcun conto queste sentenze decidono che la bambina ormai cresciuta senza genitori, e  certo non per colpa sua, possa essere, all’età di 7 anni , nella condizione di poter essere adottata da una famiglia. Ovviamente a 7 anni si è già in grado di capire e di porsi alcune domande, che saranno sempre più pressanti con la crescita. Tipo chi erano i miei  genitori, perché non li ho più, per colpa di chi? Deve essere magnifico crescere sapendo che qualcuno ti ha strappato a genitori magari un poco, come dire, pazzarielli (?), visto che ti hanno voluto a quell’età, ma che ti avrebbero amato come genitori, mentre tu hai avuto la "fortuna di vivere nell’amore delle tante “casa famiglia”, o dell’adozione temporanea fino all’età di sette anni, per poi capire che ti verranno dati “genitori  d’ufficio” perché sei troppo “fortunata”  per averne di tuoi. 

Una piccola di cui non sapremmo mai il nome, almeno non fino a quando nella sua odissea personale, si dovrà mettere in marcia per conoscere la sua vera storia. Un abbraccio a chi a sette anni ha già conosciuto il mondo degli orchi. 

Certi libri raccontano di un certo re, millenni fa,  che per un senso innato della giustizia decise di dare la figlia contesa alla vera madre che ne  rifiutava la metà, preferendola viva. Strano come da non credente sia costretto a dover riconoscere che tanto tempo fa certi  re, o solo certi popoli che ne  raccontano la storia, avessero un senso della giustizia tale al cui confronto certa  giustizia odierna sembra il mondo delle tenebre. 

paolosenzabandiere



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